Esistono molti rimedi contro la stitichezza, basta una rapida ricerca su internet per trovare le cure più disparate. D'altronde la stitichezza è una problema molto diffuso, soprattutto tra le donne. L'errore che però si commette più spesso è quello di combattere la stitichezza affidandosi a rimedi che danno un risultato immediato, ma che inducono dipendenza e, con l'uso prolungato , possono provocare complicanze anche gravissime.
In Italia soffrono di stitichezza circa 13 milioni di persone: 9 milioni di donne e 4 milioni di uomini. Dopo i 60 anni ne soffre circa il 40% della popolazione. La stitichezza è quindi presente nel sesso femminile nell'80% dei pazienti; nel 20% in quello maschile.
Il costo sociale è elevatissimo: basti pensare che la metà dei prodotti di banco venduti nelle farmacie consiste in prodotti per la stitichezza o per le sue conseguenze, emorroidi principalmente.
La normalità della funzione ano-rettale è sconosciuta a molti che non hanno avuto modo di compararla. Per molti la stitichezza rappresenta una caratterizzazione scontata del loro essere, affermano “sono sempre stato stitico” o “sono diventato stitico” senza sapere che invece spesso non lo sono o che vi possono essere motivazioni subdole o misconosciute. La funzione intestinale riguarda la sfera intima; il pudore e la mancanza di elementi noti impediscono così di accorgerci di eventuali alterazioni oppure, peggio, di avere notizie e consigli sui rimedi esatti ed efficaci.
I RIMEDI CONTRO LA STITICHEZZA
Molti dei rimedi contro la stitichezza non tengono conto che alcuni pazienti convivono per anni con sofferenze, talora anche atroci, sforzandosi per andare di corpo e subiscono limitazioni e condizionamenti gravi della loro vita privata e lavorativa. Molti ignorano o preferiscono non voler parlare di questo problema per vergogna o timore, altri purtroppo cercano rimedi contro la stitichezza spesso inutili se non dannosi.
L'esperienza clinica, purtroppo, evidenzia un gravissimo fattore di rischio: la cura della stitichezza nel 50% dei casi è gestita direttamente dal paziente con auto-prescrizioni, ascoltando consigli di conoscenti (cercando di identificarsi con le cure più comode), rimedi di varia natura (magari i c.d. rimedi della nonna) e tentativi più o meno efficaci, quasi sempre senza aver consultato un medico o senza aver almeno eseguito gli accertamenti di base sugli organi interessati.
Chiariamo subito che la stitichezza non è una malattia, ma il sintomo più evidente di una disfunzione talvolta molto complessa.
La stipsi compare quando la muscolatura intestinale non riesce a far progredire con regolarità la massa fecale che ristagna nell'intestino causando la diminuzione della frequenza delle scariche e l'aumento della consistenza delle feci che, rimanendo più a lungo nel lume intestinale, si disidratano ulteriormente divenendo ancora più dure.
Il colon “sente” le feci che hanno volume se hanno fibre ed acqua e le fa progredire; se sono secche o senza fibre, le sente invece solo quando si sono accumulate ma l'acqua è stata riassorbita e diventa difficile farle progredire.
La stitichezza è perciò causata da un transito intestinale anomalo con scarsità di feci (per volume e frequenze), spesso difficili da espellere.
Per definire però una situazione di stitichezza non i si può basare solo sulle volte in cui si va al bagno, ma si debbono prendere in considerazione anche altri fattori come:
- mancanza di stimolo e/o sensazione di evacuazione difficoltosa;
- dolore o sensazione di gonfiore di pancia;
- sforzo per defecare;
- sensazione abituale di svuotamento incompleto;
- eliminazione di feci dure, sottili ( a matita) o caprine;
- necessità di supposte, clisteri o lassativi;
- necessità di aiutarsi anche manualmente;
- necessità di rimanere a lungo nel bagno;
- sensazione di ostruzione;
- meno di 3 evacuazioni a settimana;
- prurito, bruciore o dolore anale;
- presenza di sangue o muco nelle feci.
I SINTOMI DELLA STITICHEZZA
I più frequenti sintomi della stipsi sono: il rallentamento della funzione intestinale con riduzione della frequenza delle evacuazioni e l'aumento della consistenza delle feci.
Questo disturbo può essere accompagnato anche da:
- lingua ricoperta da una patina bianca;
- alito cattivo;
- inappetenza;
- difficoltà digestive;
- pancia gonfia con presenza di gas (meteorismo);
- mal di testa, nausea e dolori addominali;
- torpore o stanchezza.
LE CAUSE DELLA STITICHEZZA
La stitichezza può essere causata da alterazioni anatomiche del tratto intestinale, ad esempio:
- il rettocele ovvero la dilatazione eccessiva dell'ampolla rettale (la parte dell'intestino dove passano le feci prima di essere evacuate) che provoca il ristagno delle feci, per cui si ha maggior difficoltà ad evacuare e si sentono le feci che spingono in un'altra sede;
- il prolasso rettale muco-emorroidario: parte del retto scivola verso il basso e crea un prolasso interno; è frequente e provoca defecazione incompleta con feci a pezzi ed impedisce di evacuare normalmente costringendo a sedute ripetute;
- intestino troppo lungo (dolicocolon) o troppo dilatato (megacolon);
- aderenze intestinali, causate da interventi chirurgici addominali o da infezioni come la peritonite;
oppure dall'influenza da condizioni particolari o dalle abitudini e comportamenti errati:
- gravidanza.
- bere poco;
- mangiare poca frutta e verdura;
- fare poco movimento;
- viaggi: i cambiamenti di clima, orari ed abitudini alimentari possono provocare fenomeni di stitichezza;
- evacuare ad orari fissi quando non vi è uno stimolo valido;
- trattenere lo stimolo;
- assumere lassativi.
DIETA PER LA STITICHEZZA
E' bene affrontare il problema in modo naturale, cercando di regolarizzare l'intestino, come abbiamo detto, con modifiche comportamentali allo stile di vita:
- mangiare ad orari fissi e solo se si ha appetito
- fare attenzione alla dieta: meglio minestre e minestroni, limitare legumi che fermentano; utilizzare pane integrale, verdure sia cotte che crude e frutta fresca e cotta (prugne secche, mele cotte e yogurt);
- assumere almeno 25- 35 g. al giorno di fibre (ad es. una pera = 4-5 g. una banana = 0)
- bere almeno 8 – 10 bicchieri di acqua al giorno lontano dai pasti, specie 2-3 appena svegli;
- passeggiate, corsa, nuoto, ballo, bicicletta praticati per 20-30 minuti al giorno;
- aggiungere frutta e verdura con fibra liquida alla dieta.
Gli alimenti da preferire sono:
- minestroni;
- pane e pasta integrale;
- verdure – frutta;
- prugne secche;
- marmellate;
- miele;
- yogurt;
- olio d'oliva.
Glia alimenti da limitare invece:
- cioccolata;
- the;
- caffè (max. 1 – 2 al giorno);
- riso e orzo;
- vino rosso (max. ½ bicchiere a pasto, ma solo se di buona qualità);
- nespole e mirtilli;
- fritti;
- spezie.
LE CONSEGUENZE DELLA STITICHEZZA:
Le conseguenze della stipsi possono essere molto fastidiose o, talora, presentare episodi anche drammatici.
La stipsi, infatti, può influire sullo stato generale e provocare disturbi:
- autointossicazione, per assorbimento di sostanze che dovrebbero invece essere eliminate, con conseguenti disturbi del fegato e stati infiammatori soprattutto dell'ultimo tratto dell'intestino (ano-retto);
- emorroidi;
- ragadi anali;
- prolasso rettale;
- trombosi emorroidaria;
- fecalomi;
- diverticoli;
- nevrosi ansiose anche gravissime.
STITICHEZZA: LA CURA
Un metodo scientifico di inquadramento e cura è essenziale per ottenere una precisa diagnosi, risultati certi e costanti nel tempo.
Il mio metodo è stato denominato “VITA NOVA” poiché persegue una visione olistica del paziente, ovvero non considera solamente il sintomo ma l'inquadramento clinico globale (corpo – mente- emozioni- personalità).
Questo nuovo metodo di cura della stitichezza,spiega le cause e fornisce consigli utili per la cura intensiva della stitichezza e, per il ripristino del benessere psico-fisico dell'uomo; segue, infatti, rigorosi criteri scientifici sperimentati ed efficaci nella cura radicale della stipsi e nel mantenimento del benessere, perseguendo l'obiettivo di risolvere il problema della stitichezza e le sue conseguenze in modo sicuro, potenzialmente definitivo, senza stress, e di riportare nel benessere la funzione intestinale, soprattutto, ma anche le altre funzioni e lo stile di vita.
L'obiettivo primario è ottenere il ripristino della normale funzione intestinale, l'azzeramento dei sintomi, la depurazione intestinale, la cura e la riconversione personalizzata, sempre con un'assistenza continuativa diretta per tutto il ciclo ed anche successivamente per mantenere il giusto peso ed il benessere ritrovato.
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