Esiste una relazione tra: l'emicrania, le intolleranze alimentari e la colite?
Le intolleranze alimentari e la colite sono spesso ritenute causa di disturbi digestivi e di alterazioni del transito intestinale. Curiosamente alcuni test di intolleranza variano nello stesso individuo anche in tempi brevi ed anche per i singoli alimenti esaminati. Secondo gli studi di qualificati ricercatori americani, sono state accertate numerose affinità fisiopatologiche e di frequenza in queste patologie. Essi hanno accertato l'esistenza di rapporti oggettivi tra una sensibilizzazione non più del sistema nervoso centrale ma del nostro secondo cervello enterico che risponde eccessivamente allo stress con episodi di emicrania e fasi acute di colite. Più semplicemente, l'emicrania, i sintomi da colon irritabile, la celiachia, sarebbero espressione di una malattia del nostro sistema nervoso che è divenuto ipersensibile ed alcuni fattori dietetici, come il glutine, potrebbero innescare questo tipo di malattie.
Quanti pasti è bene assumere per aiutare la funzione digestiva ed intestinale ?
Il nostro apparato digerente è come una catena di montaggio in cui ogni operaio deve svolgere bene il proprio lavoro affinché gli altri, dopo, possano adempire bene alla loro rispettiva funzione. Se a monte qualcosa è errato accadrà che gli addetti all'ultima parte lavoreranno male e di più. L'apparato digerente è come una caldaia che produce quantità di calore ogni volta che viene attivata, quindi, più mangiamo più alto sarà il numero delle calorie che bruciamo per mettere in moto tutta la “macchina”.
E' facilmente comprensibile quanto possa essere errato mangiare solo una o due volte al giorno, specie per chi è in sovrappeso o svolge una dieta dimagrante, pertanto, mangiare di corsa e in maniera abbondante rischia di sovraccaricare l'apparato digerente in uno specifico lasso di tempo per poi lasciarlo silente nelle ore successive. E' consigliabile, quindi, distribuire la giusta quantità di alimenti in cinque pasti:
- colazione
- spuntino
- pranzo
- merenda
- cena
in modo che il “nastro trasportatore” riceva un carico di lavoro moderato ed omogeneo, senza sovraccaricare l'ultima parte che è comunque quella che subisce il risultato del lavoro svolto a monte e ne paga il prezzo.
La ritualità, le abitudini e la coscienza della propria alimentazione influiscono sulla digestione ?
Gli Americani ci insegnano molto sui ritmi del giorno lavorativo e sulla loro proverbiale efficienza: sveglia presto, colazione abbondante insieme alla famiglia, spuntino veloce, cena precoce e a letto presto dopo aver avuto tutto il tempo di digerire. Dissentiamo da alcuni aspetti qualitativi del loro tipo di alimentazione (troppo grassa e calorica) ma riteniamo che il piacere di condividere il pasto con i propri cari abbia un effetto positivo sulla digestione e sull'inizio e la fine della giornata. Cenare ad un orario consono ed in modo leggero permette di lasciare il tempo alla digestione prima del riposo notturno che, in tal modo, sarà più efficace e sereno. Spesso abbiamo la brutta abitudine di consumare un frettoloso caffè la mattina, un pranzo altrettanto veloce ed una cena abbondante per poi crollare davanti alla tv. Queste cattive abitudini rappresentano la causa dei principali disturbi digestivi e a lungo andare alterano le normali funzioni intestinali.
Quando invito il paziente ad eseguire una colazione abbondante, mi risponde spesso “che la mattina prende solo il caffè perché non ha appetito, dovendo talvolta, ancora digerire la cena”, questo a comprovare quanto detto fino ad ora.